Batman vs Superman, uomo-dio vs dio-uomo (parte 2)
Tra i principali interpreti di questa visione gnostica vi sono altri due personaggi che in realtà ambiscono in diversa misura al ruolo dello stesso Superman, motivo per cui anche a loro verranno rivolte accuse similari. Il primo è Batman, lo stesso supereroe trasformato in un semidio occulto nell’immaginario di Nolan, è un uomo ma divinizzato, come gli antichi eroi classici, ma il suo dio protettore è oscuro e demoniaco. Non condivide la legge morale di Superman a cui vorrebbe sostituire la sua, che però anche questa è già dubbia in partenza. “Siamo sempre stati criminali Alfred, non è cambiato nulla” dice Bruce Wayne al suo fidato maggiordomo, mentre i giornali gli rivolgono accuse di giustizia sommaria e parziale analoghe a quelle rivolte a Superman: “per i detenuti di Gotham il bat-marchio è una condanna a morte… dozzine di criminali marchiati con il bat-marchio… Batman si comporta da giudice, giuria e boia”. Una ragazza, tra le tante rinchiuse da Batman in una prigione sotterranea, lo apostrofa nonostante tutto come una salvatore: “ci ha salvato un diavolo!” Con questo Batman la già sottile linea tra giustizia e ingiustizia e tra bene e male viene spazzata via, non esistono più i precisi punti di riferimento morali caratteristici di tutto il transumanesimo, tutti sono contemporaneamente e indistintamente buoni e cattivi. In realtà Batman è, all’esatto contrario di Superman, una figura esplicitamente demoniaca che invece comincia a godere di un certo rispetto, soprattutto nei ceti più umili e ingenui della criminosa Gotham City, questo sempre in rispetto per il capovolgimento escatologico cardine dello gnosticismo. Anche lui però ha una crisi di coscienza ed ora mette in discussione anche i pipistrelli che lo hanno salvato dall'oblio dell'omicidio dei suoi genitori, elevandolo in una spirale: "nel sogno mi portavano verso la luce... una splendida bugia".
Come se questo non bastasse interviene il malvagio Lex Luthor, nemico d’infanzia di Clark Kent, verso cui ha sviluppato una idiosincrasia che è diventata la sua unica ragione di vita. Anche lui è in qualche modo associato ad una legge “morale”, prima di tutto la sua personalissima visione della giustizia, in secondo luogo quella giuridica che cerca di piegare ai suoi interessi e non ultimo quella mediatica delle sue corporazioni che influenzano le masse e che guarda caso rispondono al nome di “Lex”. Alla fine è lui il più influente tra i protagonisti nel plagiare l’umanità per i suoi interessi. Questo nonostante nella scala degradante che passa dal dio-uomo all’uomo-dio Lex Luthor si ritrovi nel punto più basso di uomo senza alcun attributo divino, se non l’evidente raggiungimento di una gnosis, E’ probabilmente uno degli antagonisti più loquaci, estroversi e incredibilmente espliciti della filmografia neo-gnostica e i suoi dialoghi sono in pratica il manifesto del post-transumanesimo.
Rivolto ad un quadro in cui è raffigurato san Michele arcangelo che arriva dall’alto per ricacciare i demoni negli inferi, Lex Luthor chiarifica oltre ogni ragionevole dubbio il capovolgimento cosmico dello gnosticismo: “quello andrebbe capovolto, una cosa l'abbiamo imparata giusto? I diavoli non vengono dall'inferno sotto di noi, no, vengono dal cielo”, con i demoni così proiettati nel ruolo dei malvagi arconti che governano le sfere celesti sopra di noi. La citazione diretta alla gnosis non poteva mancare: “i libri sono conoscenza e la conoscenza è potere… il tormento agrodolce degli uomini è di avere la conoscenza senza il potere, perché è paradossale”. Lex Luthor esprime quindi la disillusione di un uomo illuminato da un personale percorso iniziatico per raggiungere una gnosis, per le masse ignoranti sempre vista come lucida follia, che di per sé non è stata liberatoria o salvifica e non gli ha concesso nessun carattere divino nonostante le promesse. La sua invidia per le divinità lo porta così ad odiarle e a cercare di liberarsene mettendole le une contro le altre. La sua fobia infatti non si ferma a Superman: “ce ne sono altri… si, la teoria dei metà-umani, è più che probabile che questi esseri eccezionali vivano fra noi, sono la base dei nostri miti, gli dei fra gli uomini sul nostro piccolo pianeta blu, non dovrete usare il proiettile d'argento, ma se ne possedete uno non dovremo più affidarci al buon cuore dei mostri”. Una delle sue citazioni più chiarificatrici della sua fede gnostica è: “fra dei e uomini, Prometeo scelse noi e mandò all'aria il piano di Zeus di distruggere l'umanità e perciò fu colpito da un fulmine”, in quanto solo nella mitologia gnostica il titano, divinità assolutamente secondaria nell’antica Grecia, diventa l’alter-ego del vero Dio, in quanto come l’inversione tra bene e male è avvenuta nei confronti dello YHWH veterotestamentario, ciò è avvenuto anche con Zeus, che diventa così anche lui un malvagio demiurgo che vuole negare all’uomo la conoscenza per mantenerlo sotto la sua schiavitù. Prometeo, letteralmente “Colui che riflette prima”, una sorta di Lucifero greco, invece è rivalutato come un benevolo portatore di gnosis che svela il segreto del fuoco all’uomo e cerca di emanciparlo da Zeus. La caduta di Prometeo nel Tartaro infernale, e con lui dell’uomo che ha cercato di divinizzarsi e che invece è stato rilegato ad una misera esistenza, è evocata anche da Alfred Pennyworth che allude alla consapevolezza di essere giunti ad una svolta epocale del rapporto tra uomo e dio: “è cambiato tutto, gli uomini cadono dal cielo, gli dei scagliano fulmini, degli innocenti muoiono”. L’idea di essere vicini alla resa dei conti compare anche nelle frequenti visioni oniriche di Batman, quando in una di queste compare disegnata sul terreno dello scontro finale una gigantesca omega, che sul piano letterale è il simbolo dei parademoni di Darkseid che controlleranno la Terra sotto la dittatura si Superman, mentre sul piano simbolico è l’ultima lettera dell’alfabeto greco e simbolo della fine dei tempi sia nella tradizione giudaico-cristiana, che in quella gnostico-esoterica. Continuando nell’allegoria della mitologia greca, secondo Lex Luthor il malvagio generale Zod è stato punito per essere “volato troppo vicino al sole”, venendo così paragonato a Fetonte (letteralmente “piccolo sole”, figlio di Apollo-Helio), altro personaggio profondamente rivalutato come martire mitologico dallo gnosticismo, in quanto anche lui ucciso con un fulmine da Zeus per aver cercato di sottrarre la luce divina e portarla agli uomini. Lex Luthor desidera quindi una rivalsa verso la divinità e riuscire a invertire il rapporto di forza, nel suo ultimo emblematico dialogo con Superman c’è un sunto del suo sogno intrinsecamente gnostico: “…e ora dio si piega alla mia volontà”… “quassù siamo pieni di problemi… il problema del male nel mondo, il problema della virtù assoluta, il problema di te [Superman] più di ogni altra cosa, tu più di tutti, perché è questo che è dio, Horus, Apollo, Geova, Kal-el, Clark Joseph Kent, vedi ciò che noi chiamiamo dio dipende dalla nostra tribù Clarke Joe, perchè dio è tribale, dio prende le parti, nessun uomo in cielo è intervenuto da bambino per sottrarmi dai pugni e abomini di mio padre, ho capito molto tempo fa che se dio è onnipotente non può essere solo bontà e se è solo bontà allora non può essere onnipotente. E non puoi esserlo neanche tu, devono vedere l'imbroglio che sei con i loro occhi, il sangue sulle tue mani e stanotte lo vedranno”… “le telecamere aspettano perché il mondo veda i peccati del santo, si l'onnipotente rivela ciò che è sporco”… “io non odio il peccatore, odio il peccato e il tuo, amico mio, è esistere”… “la più grande sfida della lotta tra gladiatori, dio contro l'uomo, il giorno contro la notte, il figlio di Krypton contro il pipistrello di Gotham.”
Lex Luthor costringe Superman a combattere contro Batman tenendo in ostaggio sua madre Martha Kent: “la madre di un demone volante deve essere una strega”. Superman e Batman però si riappacificheranno facendo leva proprio sul loro comune lato umano, sensibile e materno, in quanto vengono colpiti dalla coincidenza che la madre di entrambi si chiamasse Martha. Questo è per altro nome femminile caro agli gnostici-cristiani, in quanto quello di una santa molto devota nella Francia cataro-templare e sorella di Maria Maddalena, che è gnosticamente intesa come la Sophia cristiana. Per esempio nella Costituzione dell’Ordine dei Cavalieri Templari esprime l’esplicito dovere di “obbedienza a Betania, il castello di Maria e Marta”, quindi considerate due figure molto vicine. In sostanza è facile vedere l’azione della Sapienza-Sophia gnostica nelle figure materne che spazzano via improvvisamente le falsità instillate loro da Lex Luthor. In questo climax femminino si rivela finalmente anche la misteriosa Diana Prince, alias Wonder Woman, anche lei alter-ego della Sophia, anche se effettivamente appare più come un semplice deus ex-machina necessario per compensare l’eccessivo machismo del film e ottemperare ad una sufficiente dose di avvenenza femminile degna di un qualsiasi blockbuster che si rispetti.
Alla fine a Lex Luthor non resta che ricorrere direttamente alla evocazione demoniaca dopo essersi immerso in un mistico calderone: “ho dato a Batman una possibilità, ma non ne ha avuto la forza, quindi se l'uomo non uccide dio, lo farà il diavolo.” Il frutto di questo curioso rituale magico, sempre estraneo alla tradizione dei supereroi, è un abominio, un golem che assorbe tutta l’energia di Metropolis e che si chiama Doomsday, cioè appunto “giorno del Giudizio”. Superman si sacrificherà per sconfiggerlo e Lex Luthor viene in qualche modo appagato: “adesso dio è come se fosse morto”, anche se finirà in prigione. Come ogni lieto fine favolistico che si rispetti, si ritorna forzatamente nell’alveo rassicurante della tradizione transumanista, ma in realtà è solo un’apparenza, ormai il laicismo ha lasciato il posto ad una concezione più religiosa. La scena finale allude ad una scontata resurrezione del dio-uomo Superman, sempre più cristico, dopo il suo sacro sangue versato e il suo martirio accanto ad una croce infuocata sul Golgota nel giorno del Giudizio.
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