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"V per vendetta" e il populismo anarco-insurrezionalista (parte 1)

Film d’azione e fantascienza statunitense, uscito nel 2006 e diretto da James McTeigue, ispirato all’omonimo romanzo grafico scritto da Alan Moore illustrato da David Lloyd. Opera di forte impatto reazionario e di ampio successo mediatico che vede ancora una volta lo zampino dei fratelli Andy e Lana Wachowski, questa volta nelle vesti di sceneggiatori e produttori, attraverso una compagnia dal nome più che significativo: “Anarchos productions”.


LA TRAMA (per chi non l’avesse visto)

Prima di tentare un’esegesi del film, occorre partire comunque dal livello di interpretazione basilare, superficiale e letterale, cioè dal messaggio che è generalmente passato alle masse dei suoi ammiratori. La storia è ambientata nella Londra del 2019, in un futuro prossimo contraddistinto da un quadro socio-politico orwelliano, esacerbato da guerriglie urbane represse da un potere politico dittatoriale. Questo è rappresentato dal partito unico ultranazionalista “Norsefire”, guidato dal sotto-consigliere alla Difesa Adam Sutler, carica che in caso di legge marziale assume appunto il potere assoluto. Questo partito estremista è andato al potere in seguito ad un atto terroristico con l’uso di un virus letale, imputato ad estremisti religiosi, che ha provocato una strage su larga scala. Il consenso popolare è ottenuto mediante il culto del terrore, diffuso appunto con falsi attentati terroristici in realtà di matrice governativa e l’imposizione dell’ordine è lasciato a forze armate squadriste e criminali. Un altro personaggio chiave del potere è tale Lewis Prothero, ex ufficiale dell’esercito, ora famoso anchorman soprannominato “la Voce di Londra”, unico tramite mediatico filo-governativo attraverso cui la gente ha la possibilità di essere informata sugli avvenimenti. Sotto questo sistema di potere la stragrande maggioranza della popolazione preferisce perdere le libertà individuali in cambio di una promessa pace civile.

In questo contesto si introduce il protagonista del racconto, un misterioso anarchico di singolari capacità, che ha l’intenzione di combattere da solo contro l’intero sistema politico con mirate attività terroristiche. La sua vocazione reazionaria è motivata da violenze da lui subite come cavia di esperimenti biologici nel campo di concentramento di Larkhill, ancora prima dello scoppio della guerra civile. Da questo luogo è riuscito a scappare in seguito ad una esplosione accorsa proprio un 5 novembre, probabilmente provocata da lui stesso. Questo personaggio si fa chiamare semplicemente V, simbolo che lascia ovunque come firma, e si nasconde dietro la maschera sorridente di Guy Fawkes, leader della storica cospirazione nota come “congiura delle polveri”.

La vicenda comincia la notte del 4 novembre, cioè proprio la vigilia del giorno della ricorrenza di questa cospirazione, che è anche il giorno che V ha scelto per l’attuazione del suo piano eversivo.La sera del 4 novembre V incontra la giovane Evey Hammond, vittima di un tentativo di stupro da parte dei castigatori governativi, e la salva. La ragazza si scopre essere una orfana figlia di dissidenti che vive perseguitata dal governo che ha già sterminato la sua famiglia. Il 5 novembre cominciano puntualmente gli attacchi terroristici di V e il primo è diretto contro la principale emittente televisiva filo-governativa. Durante questo attentato V si ritrova per la seconda volta a dover salvare Evey, ferita dalla polizia poiché era corsa in suo aiuto. Per curarla e sottrarla all’arresto la porta nel suo nascondiglio, dove inizia una tormentata relazione in cui inizialmente Evey ha paura di V. A questo punto l’ispettore capo Eric Finch incaricato della cattura di V, comincia a sospettare che dietro il potere di Sutler ci sia qualcosa di sbagliato. Questa sua riflessione è innescata dagli indizi lasciati appositamente da V e finisce per convincersi anche lui che Sutler e il Norsefire hanno un piano dittatoriale per la presa del potere assoluto. Subito dopo Finch viene destituito dal suo incarico. Gli attentati di V proseguono con l’uccisione dell’anchorman Lewis Protero, del vescovo pedofilo James Lilliman (utilizzando Evey come esca) e del medico legale Delia Surridge, tutti imputati da lui come responsabili delle torture da lui subite nel campo di concentramento di Larkhill. Nei luoghi del delitto, come firma, V lascia sempre una simbolica rosa rossa (nel film “scarlet carson”, nel fumetto “violet carson”).

Evey riesce a scappare per rifugiarsi però dal suo amico Gordon Deitrich. Costui è un presentatore televisivo che decide di andare contro il sistema facendo uno spettacolo satirico su Sutler in cui insinua anche che il terrorismo è creato da lui stesso. La stessa notte i castigatori fanno irruzione in casa sua, lo picchiano e lo arrestano. Anche Evey viene scoperta e finisce in una cella dove viene torturata per cercare di estorcerle informazioni su V. Durante questa segregazione Evey intrattiene un particolare rapporto con un presunta vicina di cella che si firma come Valerie Page e che le passa testi scritti su carta igienica attraverso un foro nel muro. Alla fine Evey viene liberata e scopre di essere ancora nella Galleria delle Ombre e che il suo torturatore non era altro che V che avrebbe voluto così farle superare le sue paure. A questo punto V rivela a lei tutta la sua storia.

Nella fase finale di attuazione del piano sovversivo V riesce a ricattare il crudele capo della polizia segreta Creedy inducendolo a tradire e uccidere Sutler, facendo leva sulle sue ambizioni di potere e sul sospetto reciproco. Successivamente V riesce ad uccidere lo stesso Creedy e i suoi uomini, ma restando mortalmente ferito. A questo punto l’atto definitivo di distruzione del Parlamento attraverso un treno carico di esplosivo è affidato a Evey, ormai perdutamente innamorata e ricambiata da V. Nella scena finale il Parlamento esplode sotto gli occhi di tutta la popolazione scesa in strada con la maschera di Guy Fawkes che V aveva distribuito a loro.


CHI ERA GUY FAWKES

Conoscere veramente la storia di Guido “Guy” Fawkes (1570-1606) sarebbe più che sufficiente per comprendere quasi interamente il significato di questo film, ma forse sarebbe chiedere troppo. Il film comincia proprio con la cattura e l’impiccagione di Fawkes. Costui fu certamente un cospiratore che tentò di assassinare re James I d’Inghilterra e l’intero Parlamento il 5 novembre 1605, progettando di far esplodere la Camera dei Lord con barili di polvere da sparo posizionati in uno “scantinato” adiacente (in realtà la tradizione parla di un tunnel sotterraneo scavato che però non è mai stato trovato). Ciò che viene trascurato solitamente è che Fawkes e i suoi compagni congiurati sono stati scoperti e fermati in tempo dalle autorità inglesi, poi arrestati, torturati, processati sommariamente ed infine impiccati, squartati, decapitati e la loro testa esposta pubblicamente su una picca, secondo la dettagliata e complessa procedura della pena capitale per atti di alto tradimento in vigore nel medioevo in Inghilterra (“hanged, drawn and quartered”).

Nel film V pronuncia il detto: <Remember, remember, the fifth of November, Gunpowder, treason and plot. I see no reason why Gunpowder treason Should ever be forgot!> in ricordo della congiura delle polveri. Peccato che questa nota filastrocca sia quella insegnata ai bambini per l’anniversario del complotto, ma cantata in scherno a Guy Fawkes e dei suoi soci, raffigurati da fantocci a cui viene dato fuoco in questa ricorrenza del 5 novembre. In sostanza queste parole sono il fulcro della propaganda puritano-anglicano-realista che è servita nei secoli a ridicolizzare le figure dei congiurati, quindi a conservarne sì la memoria, ma in senso totalmente negativo. Chi erano dunque questi congiurati e perché volevano uccidere il re? Secondo la storia nota furono solo cinque persone, Robert Catesby (il vero ideatore), Thomas Percy, Guy Fawkes, John Wright e Thomas Wintour (a cui si aggiunsero in realtà altri otto), con in comune una fede cattolica e l’obiettivo di ottenere una politica più accomodante per la loro minoranza religiosa sotto persecuzione perché filo-papalina. Il motivo della congiura ha quindi uno specifico contesto religioso, più che meramente politico. V nel film è infatti vestito come un puritano seicentesco (senza il colletto bianco) e i puritani erano seguaci di un movimento, cresciuto nell’ambito del protestantesimo calvinista, che voleva “purificare” la Chiesa Anglicana proprio annullando i compromessi con il cattolicesimo imposti dalla Riforma.

Bisogna però fare un passo indietro. C’era infatti all’epoca in Inghilterra una fortissima contrapposizione interamente religiosa tra i puritani e i cattolici, conflittualità storica risalente alla firma della Magna Charta Libertarum del 1215. Come è facile intuire i cattolici comprendevano la base popolare e i ceti meno abbienti più conservatori, mentre i protestanti erano più che altro nelle classi sociali più elevate, inclusa gran parte della nobiltà e dei cortigiani del re. King Henry VIII Tudor (1491-1547) fu a capo dello scisma anglicano apparentemente per un motivo futile: il mancato riconoscimento papale del preteso divorzio dalla (cattolica) Caterina d’Aragona in favore della sua amante (protestante) Anna Bolena. King Henry VIII, che in realtà non aveva nemmeno tante simpatie per i puritani protestanti, si auto-proclamò quindi capo di una nuova Chiesa indipendente, quella Anglicana, e cominciò una vera e propria persecuzione dei cattolici inglesi che contò migliaia di morti. Occorre capire che la pena di morte nel medioevo in Inghilterra era una prassi per tutti i presunti oppositori o traditori della corona e si stima che le esecuzioni fossero dell’ordine di poco meno di un migliaio all’anno. Non riuscendo ad ottenere l’erede maschio nemmeno da Anna Bolena, King Henry VIII la fece arrestare, imprigionare, processare e decapitare, per poi convogliare nuovamente a nozze con Jane Seymour da cui ebbe l’agognato erede Edward VI (per la cronaca successivamente Henry VIII si risposò anche con Anne of Cleves, Catherine howard e Catherine Parr). Sotto il regno del piccolo King Edward VI, strumentalizzato da alti consiglieri, si ebbe un ulteriore cambio di assetto religioso verso un estremismo calvinista. Questo avvenne sempre contro il volere del popolo, le cui rivolte vennero nuovamente represse da truppe mercenarie tedesche e svizzere provocando ancora migliaia di morti.

Alla morte di Edward i reggenti tentarono di escludere dalla successione la cattolica Mary I Tudor, figlia di Caterina d’Aragona, che decise di marciare su Londra con il solo supporto dei popolani a lei fedeli e riuscì addirittura ad ottenere il trono vacante senza alcuno scontro. A questo punto l’Inghilterra tornò nuovamente cattolica ortodossa e, a dispetto delle leggende nere medievali, con un evidente favore popolare. Nonostante questo ricorse anche lei alle persecuzioni religiose come i suoi predecessori. La ricostruzione storica ufficiale di queste persecuzioni sono ufficialmente ricondotte principalmente all’opera dell’apologeta protestante John Foxe, sempre colui che coniò il famoso soprannome dispregiativo di “Bloody Mary”, anche se non è stato testimone diretto in quanto viveva all’estero. Foxe indicò nel numero di 273 le vittime dei roghi voluti dalla regina, ma ovviamente per gli apologeti cattolici le cifre erano molto inferiori. Dopo la morte di Mary I nel 1558, venne succeduta dalla sua sorellastra figlia di Anna Bolena, Elisabeth I Tudor, sotto la quale l’Inghilterra tornò nuovamente al protestantesimo e di conseguenza la repressione ebbe ancora come obiettivo i cattolici.

Torniamo quindi alla storia di Fawkes. Costui si era arruolato nei tercios per combattere i protestanti nelle Fiandre e sperava così di riuscire ad ottenere l’appoggio militare spagnolo per la restaurazione del cattolicesimo in Inghilterra. Nel 1588 l’invencible armada di re Filippo III tentò l’invasione della Gran Bretagna ma incredibilmente non riuscì nemmeno a sbarcarvi, fallimento epocale che pose definitivamente fine alle mire spagnole. Nel 1603 i cattolici avevano accettato di buon grado inizialmente l’incoronamento di King James I, figlio della cattolica Mary Stuart di Scozia, ma l’opinione cambiò velocemente quanto questi reintrodusse le pesanti sanzioni per chi non partecipava alle liturgie anglicane. Percy, Wintour e Wright, compagni di Fawkes, erano nobili rovinati economicamente da queste persecuzioni, Catesby invece era stato punito per aver ospitato il martire gesuita Edmund Campion.

È in questo contesto che nacque l’idea dell’attentato terroristico alla Camera dei Lord. Ma è veramente credibile che sole cinque persone siano riuscite indisturbate a posizionare tonnellate di esplosivo sotto il palazzo di Westminster senza che nessuno se ne accorgesse? La più facile chiave di lettura della storia porta ad analizzare le conseguenze degli eventi storici come l’obiettivo reale per cui questi si sono compiuti. Considerando che la conseguenza della congiura delle polveri è stato l’annientamento della residua minoranza cattolica da parte della Chiesa Anglicana l’ipotesi più ovvia è che la congiura di Fawkes fosse in qualche modo pilotata per ottenere questo. Ci sono infatti teorie che sostengono che l’intera vicenda trovi una sua credibilità solo considerando l’azione di agenti governativi infiltrati tra i cattolici, per spingerli ad azioni terroristiche e a venire allo scoperto, in modo tale da poter mettere definitivamente in cattiva luce gli odiati papisti sul suolo inglese. Ma soprattutto ci sono i fatti a confermare questa tesi. Il nuovo segretario di stato Robert Cecil riuscì a venire a conoscenza del piano terroristico ben dieci giorni prima del famigerato 5 novembre, motivo per cui si spiega come le guardie reali siano riuscite a comparire improvvisamente negli scantinati proprio nel momento in cui Fawkes stava per incendiare tutto. Non erano intervenuti prima proprio per avere la cosiddetta “pistola fumante”, nel caso la fiaccola accesa di Fawkes, dato che il suo piano era evidentemente già noto e il suo destino segnato da tempo.

Per tutti questi motivi V e Guy Fawkes sono in realtà figure antitetiche, accomunate da una falsa identificazione basata su modalità comuni che però adottano per raggiungere obiettivi ideologicamente opposti. Di fatto V usa Fawkes solo come una maschera fittizia per nascondere la sua vera identità, in realtà molto più stratificata e complessa.


ANALISI DEI NOMI

Questo tipo di approccio potrà apparire assolutamente secondario, è difatti lo è ai fini della comprensione del film, ma dato che V per Vendetta ha contenuti altamente simbolici bisogna dubitare del fatto che anche la scelta dei nomi propri possa essere stata del tutto casuale. L’analisi dei nomi, non avendo questi necessariamente un significato connesso come un normale simbolo, può fornire comunque un quadro altamente indiziario per ricostruire un background culturale di chi ha concepito la sceneggiatura in oggetto, quindi in realtà molto utile per la scelta di una chiave interpretativa più esaustiva nel caso si riuscissero a trovare diversi elementi concordanti.

Tanto per cominciare possiamo trovare diversi spunti nei nomi dell’apparato sistemico. Il sotto-consigliere alla Difesa Adam Sutler ha un nome che non a caso richiama immediatamente per assonanza quello di Satan e Hitler. Anche nel nome del partito al governo, Norsefire, traducibile in “fuoco norreno”, c’è un chiaro riferimento alla mitologia scandinava che ha radici in quella indoeuropea, cioè la stessa tradizione folcloristica pagana, pre-cristiana (e anti-cristiana), di cui si trovano ampie analogie anche nel substrato culturale del nazismo. Altra analogia è che Sutler, come Hitler, si è fatto nominare esplicitamente “alto-cancelliere” e perseguita i suoi oppositori politici e tutte le minoranze che non rientrano nell’idealizzazione ultra-nazionalista e razzista e che vengono dichiarate fuorilegge. Non vi è infatti nulla di più facilmente identificabile come il “male” nella cultura moderna come il nazismo, questo male descritto nel film non ha sfaccettature, è assoluto. Il bene deve quindi risiedere necessariamente nel suo contrapposto, dicotomia basilare del linguaggio tipico della propagande moderna che tende a lasciare all’interlocutore una finta possibilità di scelta in realtà già fortemente condizionata.Occorre però fare qui una breve precisazione preventiva. Questo potere non è però solo politico, ma incarna senza alcun dubbio soprattutto l’assolutismo religioso. Alla fine del film la talpa che informa Fitch gli descrive Sutler infatti come “un uomo profondamente religioso”. L’unico comandamento della dittatura affisso su tutti i muri della città è appunto “forza attraverso l’unità e unità attraverso la fede”. Lo spregievole anchorman aggiunge che nessuno sfugge al giudizio divino e sostiene fieramente di essere un “inglese timorato di Dio”. Esiste quindi una descrizione della fonte della paura, che è principalmente di natura divina, e questa identificazione avviene all’inizio del film, prima ancora di descrivere il funzionamento dell’apparato politico.

In questo senso il simbolo del partito è estremamente significativo, poiché non appartiene alla cultura nazista e nemmeno alla tradizione nordica pagana, ma è al contrario un simbolo cristiano. È la cosiddetta “croce di Lorena”, detta anche “croce patriarcale”, che compare come stemma dei duchi d’Angiò nel XV sec. È costituita dalla normale croce cristiana con l’aggiunta di un traverso superiore, indicante semplicemente il “titulus crucis”, cioè la scritta tradizionalmente apposta da Ponzio Pilato alla croce di Gesù Cristo in tono vezzeggiativo: “INRI” (“Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum”). In seguito questo simbolo è comparso negli stemmi di numerose famiglie nobiliari europee, generalmente tutte legate alla religione cristiana. È stata associata inoltre anche a Giovanna d’Arco durante la liberazione della Francia dagli inglesi, in quanto al suo fianco ha combattuto Renato d’Angiò. In questo caso serve ad una palese associazione del cristianesimo al male, che concorda con la profonda dicotomia che di fatto sussiste tra “V” e Fawkes. A dire il vero questo simbolo storicamente ha assunto anche un immancabile significato esoterico come associazione della croce terrestre (con i bracci uguali), con quella spirituale di Cristo. Questo simbolo simboleggerebbe la massima ermetica “come in alto, così in basso” cosa che porterebbe l’interpretazione del Norsefire ad un ulteriore livello di complessità o successivo grado di interpretazione che però potremo capire meglio in seguito. Anche solo dall’analisi di questo simbolo si dovrebbe già avere comunque una banale indicazione di quale sia l’ideologia di fondo, cioè quella che vede il Dio cristiano come un despota che regna incutendo terrore, concetto basilare dell’occultismo moderno. Quello che otteniamo già ora da questa analisi è in definitiva che il film in realtà non parla di un eroe cristiano (o tantomeno cattolico) come Fawkes che si ribella ad un assolutismo politico, ma al contrario, come vedremo in seguito, di un eroe oscuro che si maschera da Fawkes per sconfiggere proprio un assolutismo cristiano. L’antagonismo non è più tra cattolicesimo e protestantesimo, ma tra occultismo e cristianesimo in generale.

Il capo della polizia segreta ha il nome evocativo di Peter Creedy, banalmente da “creed” cioè “credo” o “confessione religiosa”, che associato al nome Peter richiama immediatamente a san Pietro, che è stato appunto il primo papa della Chiesa cristiana, allo stesso modo come Creedy è il primo capo del massimo organo dittatoriale, cioè la polizia segreta.

L’anchorman è invece l’emblema del fidato lealista. Si chiama Prothero, nome di un’antichissima casata nobiliare gallese e lealista, derivato dal più antico “Rhydderch”, che aveva il significato proprio di “alto governante” (“rhi”=”ruler” e “derch”=””exalted”), soprannome attribuito la prima volta a Hael Rhydderch che lottò contro il capo bretone Uriel nel VI secolo. Sarebbe interessante anche prendere in considerazione l’emblematico stemma araldico di questa nobile famiglia: un leone rampante con la sovrascritta “deus pascit corvos”, ma rischieremo di andare troppo oltre. Forse è più pregnante il fatto che il termine “Protero” (dal greco “proteros”) nel linguaggio scientifico è invece riferito a un qualcosa che precede, “anteriore” o “preparatorio”, significato che collimerebbe alla perfezione con quello dell’anchorman, che è il primo tramite tra il popolo e il governo e anche il primo che viene assassinato da V, atto propedeutico alla rottura dell’intero sistema.Larkhill, nome del campo di concentramento in cui è stato recluso V, è il nome di un borgo realmente esistente che sorge guarda a caso a soli due chilometri dal sito esoterico per eccellenza del Regno Unito: il complesso megalitico di Stonehenge. Larkhill è stata inoltre fondata veramente su un campo militare che è stato attivo fin dalla prima guerra mondiale ed ora è una sorta di accademia militare (con relativo ospedale) che ospita The Royal School of Artillery.

Il nome del capo ispettore Erich Finch potrebbe invece essere un omaggio a Peter Finch, nome dell’attore protagonista del Quinto potere, altro film emblematico e cult per l'anarco-insurrezionalismo, ugualmente ispirato alla tematica del risveglio di consapevolezza delle masse per istigare in loro uno spirito ribelle. In entrambi i casi vengono concepiti come personaggi positivi che sono inizialmente parte integrante del sistema, ma che riescono, seppur con difficoltà, a cambiare la propria percezione del mondo che li circonda, quindi a passare ad un livello di consapevolezza superiore e porsi infine contro lo stesso sistema, incorrendo entrambi in una censura dai vertici. Un altro riferimento, seppur molto più lontano storicamente, potrebbe essere il fatto che Finch significa “fringuello” e quindi può essere stato scelto per il motivo per cui nelle più antiche tradizioni esoteriche coloro che riuscivano a raggiungere una particolare elevazione, riuscivano simbolicamente a “parlare la lingua degli uccelli”, essendo questi animali il naturale collegamento tra la terra e il cielo. I fringuelli sono inoltre dotati di particolari doti canore, per cui simbolicamente capaci di notevoli doti divulgative o profetiche.


ALAN MOORE IL “MAGO”

In realtà, invece di tentare di ricostruire indirettamente il background ideologico dell’ideatore di questo romanzo, avremmo potuto faticare molto meno se avessimo concentrato le ricerche solo su Alan Moore, l’autore del fumetto originario di “V per Vendetta”, che non si è fatto problemi a dispensare pubblicamente le basi del suo pensiero. Costui è infatti un confesso seguace di illustri occultisti come il teurgista luciferino Aleister Crowley: <Mi interesso a Crowley sin da quando avevo dodici anni quando lessi un libro di Dennis Wheatley in cui si affermava che Aleister Crowley era l'uomo più bizzarro del mondo. Ci sono riferimenti a Crowley in V per Vendetta>. Nel fumetto infatti lo ritrae proprio intento a fare il gesto della “V” con la mano e lo cita testualmente, ma non solo. “Il libro della Legge” di Crowley profetizza proprio l’avvento di un profeta che avrebbe dovuto porre fine al regime dittatoriale cristiano per dare inizio all’Era di Horus o Lucifero. Nello gnosticismo Lucifero è appunto il primo ribelle che si oppone al governo di un Dio tiranno e oppressore e dona all’uomo quella consapevolezza superiore che è negata ad Adamo ed Eva nel biblico paradiso terrestre. Nel fumetto compare testualmente più volte anche uno dei principali motti di Thelema ripresi da Crowley: “Do what thou wilt shall be whole of the law”. Sempre Alan Moore in persona ci rivela altri particolari singolari del suo punto di vista: <Scoprii che non potevo andare avanti nella scrittura rimanendo strettamente razionale. Se volevo andare avanti con la scrittura in maniera più intensa, più potente, riuscendo a trasmettere quello che realmente volevo esprimere, ho capito che dovevo andare oltre la tecnica e le idee razionali riguardanti la scrittura ed entrare in qualcosa che fosse trans-razionale. Questa è magia>. Un riferimento al transumanesimo che vedremo in seguito e al channeling spiritico. Moore arriva pure a citare un personale risveglio spirituale nella simbologia tipica dello gnosticismo: <Da quando ho compiuto 40 anni avevo deciso di diventare un mago. Era il 18 novembre. Il 7 gennaio dell'anno successivo è stato quando all'improvviso mi ha colpito un fulmine. Era tutto un pò strano. Nei mesi successivi mi trovavo probabilmente in una sorta di stato psicotico. Ero davvero andato e talvolta balbettavo. E' una risposta naturale, balbettare come un idiota. Era come una "nebbia divina", vedevo tutto ora. Sai credo che per due o tre mesi fui davvero insopportabile ma ora posso utilizzare queste funzionalità ad un livello pratico>. Per altro medesima esperienza che nel fumetto Moore fa rivivere al capo ispettore Finch, che arriva addirittura ad assumere LSD per raggiungere una consapevolezza superiore in grado di emulare la mente di V, atto a cui segue un vero e proprio viaggio lisergico tipicamente esoterico. Questi passaggi probabilmente sono stati considerati troppo espliciti, dato che sono stati epurati nella versione cinematografica, motivo per cui Moore a posteriori ha disconosciuto il film.


IL SIMBOLISMO DEL “V” E DELLA ROSA ROSSA

Anche conoscere i simboli, oltre che la storia, ci sarebbe di grande aiuto per avere un immediato piano di lettura privilegiato, dato che ormai abbiamo individuato una fondamentale chiave di lettura esoterica. Questo però non vale certo solo per questo film, ma in genere anche per tutta la filmografia fantascientifica, sempre straordinariamente densa di questo genere di simbolismo.Secondo il folclore vigente il simbolo “V” è comunemente associato al gesto reso famoso da Winston Churchill, che in un suo discorso a Londra nel 1941 disse testualmente: <le dita a V sono il simbolo di una volontà inespugnabile> e associate sempre da lui alla parola “victory”. A dire il vero all’epoca era considerato un gesto dispregiativo, ma anche oggi viene usato comunemente in segno di vittoria solo se fatto con il palmo della mano rivolto all’interlocutore, mentre rimane un gesto offensivo di molteplice significato se fatto con il dorso.

In realtà la “V” è un noto simbolo esoterico (e Churchill ne era pienamente consapevole visto i suoi trascorsi nel druidismo) e se fatto con le dita non è altro che un “horned”. Si potrebbe in realtà ripercorrere l’intera storia di questo simbolo partendo dal culto di Pan, di Satana, di Vulcano o di altre divinità “cornute”, passando per il rebis ermetico, o il “vav” cabalistico, o appunto il druidismo. Oppure si potrebbe considerare che la lettera “V” è associata anche alla “squadra” massonica (e il cerchio in cui è iscritta al compasso). Ci basti però fare qui riferimento prettamente al suo significato gnostico di conciliazione degli opposti, della risoluzione della complementarietà tra il bene e il male (“teoricamente” senza alcuna accezione positiva o negativa dei termini) e dal raggiungimento definitivo dell’ordine passando dal caos. Senza dilungarci su cosa si intenda nell’occultismo per ordine e caos, concetti in realtà basilari, possiamo infine associare abbastanza correttamente il simbolo “V” ad uno spirito fortemente reazionario, ma con connotazione esclusivamente negativa, psichica, caotica e distruttiva (stesso motivo per cui oggigiorno questo simbolo è apposto comunemente sui veicoli militari). Il cerchio in cui è inscritta la V, nel senso esoterico più basilare, può significare semplicemente il carattere universale di questa rivolta simbolica, motivo per cui la successiva associazione con il simbolo anarchico non è propriamente errata.

Anche la rosa rossa, che V depone sul corpo delle sue vittime, ha un complesso e antichissimo significato esoterico che è riaffiorato in particolare nel XIII sec. per poi confluire nel rosicrucianesimo. Non è il caso di addentrarsi qui nella molteplicità di significati di questo particolare simbolo che porterebbe solo ad una inutile confusione. A maggior ragione per il fatto che in questo caso la rosa rossa può essere interpretata con buona approssimazione solo col significato di “sacrificio rituale”. A dire il vero è nei ricordi di Valerie Page dove si giustifica l’uso della rosa ed in questo caso assume un significato più complesso e estremamente simbolico di “amore” rosicruciano. È nel rosicrucianesimo in cui avviene storicamente la definitiva conversione dell’antico esoterismo trascendentale con quello immanente proprio dell’occultismo. Ed è probabilmente in ricordo a questa radice rosicruciana che V rende omaggio a Valerie Page.

A questo simbolismo si deve associare inoltre anche quello dei colori che dominano in tutto il film, il nero e il rosso. Il nero contribuisce a creare un’atmosfera cupa, notturna, misteriosa, maligna, caotica e ferale. Tutti gli avvenimenti principali del film avvengono di notte o al chiuso, preferibilmente in ambienti privi di finestre. La notte è inoltre simbolo del sonno della ragione. Il rosso invece è riferito principalmente al sacrificio, al sangue e al fuoco altri elementi ricorrenti nel film. Simboleggia ancora la forza, la passionalità, l’aggressività, l’ira e in definitiva la vendetta.


“V” TRANSUMANISTA

Come vuole la migliore tradizione della fantascienza moderna, nessun eroe che si rispetti è esente dalla logica transumanista e V non fa eccezione. Brevemente il transumanesimo è un vero e proprio movimento culturale che pone ufficialmente le basi nell’illuminismo e nello scientismo e che sostiene la necessità di un perfezionamento delle capacità umane attraverso l’uso delle più svariate tecniche scientifiche o pseudo-tali (a volte solo psichiche o psicotrope).In realtà è un movimento nato nel solco ideologico della Società Teosofica, quindi su ispirazione anche delle antiche tradizioni filosofiche orientali, e il suo padre ufficiale è nientemeno che Julian Huxley, eminente occultista alla pari del suo più noto fratello Aldous, entrambi adepti sempre di Aleister Crowley. Giusto per fare qualche esempio l’Uomo Ragno, Batman, i Fantastici Quattro, gli X-man, come tantissimi altri, sono espressamente il frutto (e allo stesso tempo la propaganda migliore) di questa ideologia occultista. Nell’occultismo, parimenti alle altre religioni, ad ogni messia, profeta, maestro, guru o uomo ideale che possa indicare la strada per un rinnovamento dell’umanità, in genere sono attribuiti poteri fuori dal comune e, sempre in accordo con le antiche tradizioni orientali, queste capacità straordinarie sono un effetto di una elevazione del soggetto verso un piano di esistenza superiore più vicino alla perfezione. Come tutti i suoi illustri predecessori V ricalca esattamente queste caratteristiche, è infatti miracolosamente sopravvissuto a terrificanti esperimenti biologici mentre era recluso nel campo di concentramento di Larkhill, che gli hanno però conferito forza, resistenza e agilità fuori dal comune.


[→vedi seconda parte]


by ActualProof (appuntidiviaggio)

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